Non parla e non cammina, ma ecco cosa è riuscita a fare per salvare il fratellino


 

Lexie è diventata l’eroina della sua città. È stata premiata mercoledì 4 luglio come eroina dal Consiglio regionale di Halifax, in Nova Scozia, Canada, per la sua prontezza. Ed è stata anche onorata dal dipartimento di polizia della città: “Gli eroi sono di tutte le taglie ed è stato un vero piacere per noi dare questo premio a Lexie”, ha twittato il sindaco di Halifax, Mike Savage. Lexie, la bambina che vedete nella foto, ha 9 anni ed è costretta a convivere con una grave disabilità causata da una paralisi cerebrale che le impedisce la maggior parte dei movimenti del corpo e la costringe a restare seduta su una sedia a rotelle. Non può camminare né parlare Lexie, ma ciò nonostante è riuscita a salvare il suo fratellino di 18 mesi dall’annegamento. Una tragedia sventata proprio grazie a questa piccola eroina perché nessuno tranne lei, in famiglia, si era accorto che Leeland stava per annegare nella piscina di casa. (Continua dopo la foto)



In casa erano tutti indaffarati nei preparativi della festa per compleanno di Lexie mentre l’altro figlio dormiva. Ma nel frattempo deve essersi svegliato ma solo la bambina l’ha visto dirigersi verso la piscina e buttarsi in acqua. Quindi il gesto eroico della bambina che ha raccolto tutte le sue forze ed emesso l’urlo più potente che potesse uscire dalla sua gola. In questo modo è riuscita a dare l’allarme: i genitori si sono precipitati e sono riusciti a tirare fuori dall’acqua Leeland prima che fosse troppo tardi. (Continua dopo la foto)






Dramma sfiorato, quindi. “La cosa spaventosa è che ha aperto la porta e l’ha richiusa dietro di lui – ha raccontato la madre di Lexie e Leeland, Kelly Jackson – e non aveva mai aperto quella porta del patio prima”. Sentito quell’urlo, però, hanno pensato che fosse la stessa Lexie a essere in difficoltà: “Abbiamo pensato subito fosse caduta dalla sedia a rotelle” ha aggiunto la madre. (Continua dopo le foto)



 


Dopo il grido della bambina, la prima a precipitarsi è stata la nonna a cui la bambina ha subito fatto capire che doveva guardare fuori. “È stato spaventoso, pensavamo che non sarebbe finita bene, l’abbiamo abbracciato un milione di volte, in due secondi una vita può cambiare e siamo solo grati che Lexie sia stata così pronta ad avvisarci, sennò sarebbe stato troppo tardi. Non l’avevo mai sentita urlare così”, ha ricordato ancora la signora Jackson.

A 16 anni torturata e uccisa dal fidanzato. E il resto dell’orrore è arrivato dopo. Quello che è successo è davvero agghiacciante. Ma perché?

 

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