A 16 anni torturata e uccisa dal fidanzato. E il resto dell’orrore è arrivato dopo. Quello che è successo è davvero agghiacciante. Ma perché?


 

Una morte orribile, violenta e per forse per questo inascoltata. Una triste e dolorosa vicenda che ci arriva dall’altra metà del mondo, l’Australia. La protagonista di questa agghiacciante – da diversi punti di vista che andremo a vedere pian piano nel corso di questo racconto – si chiamava Larissa Beilby ed aveva appena 16 anni. La teenager australiana è stata brutalmente picchiata dal suo “ragazzo”, 18anni più grande di lei. Prima di ucciderla, la giovane è stata infilata in un barile. Così è stata ritrovata nei pressi di Stapylton, a sud di Brisbane, nelle Queensland. Ma non è tutto, anzi, questa fine è anche il principio di una vicenda ancor più macabra, per certi versi. I social infatti, invece che schierarsi con la 16enne e i suoi parenti affranti dal dolore, hanno riversato la propria bile carica di odio, proprio nei confronti della malcapitata. I commenti disgustosi sono stati pubblicati su una pagina di tributo all’adolescente: la morte di Larissa sarebbe “cercata” perché la 16enne usciva con un “uomo più vecchio”, appunto Zlatko Sikorsky, 34 anni, ora accusato dell’omicidio. (Continua dopo la foto)



“La sua fine è finalmente arrivata” e “Se l’è meritato”. Sono questi gli sconcertanti messaggi che una famiglia in lutto per la perdita di una figlia 16enne è costretta a leggere su Facebook. Nel frattempo, una volta individuato dalla polizia, l’uomo è stato accerchiato nella sua abitazione per 28 ore perché aveva minacciato di sparare a qualsiasi agente si fosse avvicinato a lui. Larissa abitava in un rifugio per giovani senzatetto dopo essere fuggita dal suo ex violento, e da qualche mese aveva cominciato a vedere Sikorsky, secondo i rapporti della polizia. (Continua dopo la foto)








“Sono assolutamente convinto che sia innocente, e io faccio questo lavoro da molto tempo”, ha detto l’avvocato di Sikorsky, Brendan Ryan all’ABC. “Penso che quando la polizia avrà fatto il suo lavoro, scoprirà che non ha commesso l’omicidio … perché questo non è un omicidio”. E ancora: “Le prove sosterranno senza dubbio un’altra morte”. Larissa è stata vista per l’ultima volta nel sobborgo di Sandgate, a nord di Brisbane, il 15 giugno. È stata dichiarata scomparsa da suo padre, Peter, martedì, un giorno prima che la polizia scoprisse il suo corpo in un barile nella tenuta di Stapylton mercoledì. (Continua dopo la foto)

 


Quindi la caccia all’uomo che ha portato all’arresto di Sikorsky verso le 18.30 di sabato 30 giugno. Per l’omicidio di Larissa sono stati arrestati anche un uomo di 38 anni e una donna di 40: avrebbero in qualche modo favorito la fuga dell’uomo. Tutti e tre appariranno di fronte alla Corte di Maroochydore. Una storia doppiamente atroce: per la fine della ragazza e per il comportamento di certi “umani” che si sentono in dovere di commentare su tutto e tutti senza il che minimo senso di vergogna o moralità. Che strano mondo.

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