“Addio piccolo angelo”. Il corpicino di Amelia trovato nel giardino di casa. Una verità terribile


Amelia aveva il sorriso della vita sul volto. Negli occhi l’innocenza di chi non conosce la cattiveria ma sa solo sognare. La sua vita si è interrotta tragicamente. Il suo corpicino trovato privo di vita nel giardino della sua casa. Quando i soccorsi sono arrivati per lei non c’era niente da fare, da tempo ormai il suo cuore aveva smesso di battere. Una tragedia ancora peggiore perché a toglierle la vita è stata la madre. Succede Brithweunydd Road a Trealaw, Rhondda, venerdì 8 giugno, e in questi giorni è stata arrestata la mamma, sospettata di essere colpevole del delitto.A dare l’allarme è stato un passante che ha notato il corpicino nel giardino della casa, l’uomo ha iniziato a gridare e il vicinato ha chiamato la polizia. Gli agenti, giunti sul posto, non hanno potuto fare nulla per la piccola che giaceva ormai prima di vita. Non sono ancora chiare le motivazioni del decesso, ma in manette intanto è finita la mamma.Sfuggono ancora molte dinamiche del caso. (Continua dopo la foto)



Non solo non si conosce con certezza la causa della morte della bimba, non si conoscono le motivazioni che potrebbero aver spinto la donna a compiere un simile gesto e non si capisce il motivo per cui la bimba giacesse sopra al tavolo in giardino. L’udienza per la madre è stata spostata al 13 novembre, quando ci saranno maggiori prove e risposte alle domande che ruotano intorno a questo dramma. Amelia Brooke Harris è solo l’ultima di una lunga scia. Lo scorso mese di maggio, in Italia, Yasmine era stata uccisa dalla madre. (Continua dopo la foto)






Forse, in condizioni di forte stress psicologico, la donna all’ennesimo litigio con la figlia, proprio per il suo modo di essere, domenica alle 20,30 è stata colta da raptus, ha impugnato un coltello da cucina e ha tagliato la gola alla figlia, poi ha dato fuoco alla casa e, con una scala e il coltello sanguinante in mano, è salita sul tetto e si è gettata dal lucernaio del quarto piano, precipitando nel giardino di un’abitazione al pian terreno. (Continua dopo la foto)



 


La donna è morta sul colpo e quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta dell’appartamento di via Francia per la giovane Yasmine non c’era più nulla da fare: la diciottenne era riversa in un lago di sangue senza vita. Madre e figlia non vivevano una situazione economica felice. La 43enne lavorava come colf e come badante, ma questo non bastava mai ad arrivare a fine mese. Forse anche questo ha contribuito a portare la donna a compiere quel gesto estremo, prima uccidendo la figlia e poi togliendosi la vita gettandosi dal balcone di casa.
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