“Nel bene e nel male”. Per 44 fino a oggi non ha mai smesso di farlo, da quando la scienza ha detto che per lei non c’era più niente da fare. L’amore di un marito più grande di qualsiasi dolore


Tanti anni fa, quando le parole avevano ancora una valore. Si erano detto sì. Si erano giurati l’uno l’altro fedeltà, sostegno, amore, per sempre fino a quando i loro passi avrebbero calpestato la terra. E così hanno fanno. Lei si chiama Simone Van Eeckhoudt ed ha 84 anni; lui, suo marito, Jules Appelmans, 83 anni. La loro storia sarebbe quella di tanti anziani se non fosse che i due, che vivono a Gooik, in Belgio, sono balzati agli onori delle cronache come un bellissimo esempio di generosità e solidarietà: da 44 anni, infatti, Jules si prende quotidianamente cura di sua moglie. Da quando, cioè, a lei venne diagnosticata la SLA, sclerosi laterale amiotrofica, una malattia mortale che colpisce i nervi e i muscoli. “I primi anni della malattia, riuscivo ancora a gestire alcune cose, ma dal 1984 sono diventata totalmente dipendente da mio marito, ha dovuto darmi da mangiare e tutto il resto perché ero già quasi paralizzata “, dice con calma Simone. (Continua dopo la foto)



Lui replica: “Le ho detto in quel momento che sarò sempre lì per lei, e sono ancora qui oggi”. Effettivamente Jules non ha sgarrato neppure un giorno e ancora oggi, nonostante l’età, per svolgere tutti i compiti si alza quotidianamente alle quattro del mattino per andare al capezzale della moglie. “Intorno alle 7, l’infermiera della croce gialla e bianca passa e alle 8:30, mette Simone sulla sua sedia a rotelle e mangiamo uno yogurt per due, e così via ogni giorno, ogni giorno. Non è facile, è vero, e non puoi contare su molto aiuto. (Continua dopo la foto)






Sei solo per la maggior parte delle cose “, dice l’anziano con amarezza. Fortunatamente, un caregiver familiare gli dà una mano due volte alla settimana e suo figlio Luc vive nella stanza accanto se c’è un problema. “Sono molto felice che la mente di mia moglie sia così lucida e che possiamo sempre parlare insieme per far passare il tempo più velocemente, dimentico le date di nascita o i numeri di telefono, ma Simone li conosce tutti a memoria “. Simone approva. (Continua dopo la foto)



 

“Sì, la testa funziona ancora molto bene, peccato che il resto del mio corpo rovini la festa”.Jules è stato premiato come miglior abitante di Gooik. La storia è stata raccontata da Giovanni D’Agata dello Sportello dei Diritti. Una storia che insegna molto. Una storia di quelle che vale non solo la pena raccontare ma ancora di più ascoltare.

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