Stava aspettando nella sua casa di alcuni amici per festeggiare il suo compleanno, ma quando sono arrivati l’hanno trovata esanime. È morta così Maria Tupita, una donna di origine romena che faceva la badante per un’anziana signora del posto e ieri avrebbe compiuto 63 anni. È stata colpita da un arresto cardiaco e a nulla sono serviti i tentativi di rianimarla. La causa dell’arresto cardiaco potrebbe essere il troppo caldo.
Come detto la donna era a casa e mentre aspettava i suoi amici per una piccola festicciola è stata colta da un malore. Quando gli invitati sono entrati, non hanno potuto fare a meno di notare la donna esanime sul pavimento. Hanno allertato subito i medici ma non c’è stato nulla da fare. Il caldo sulla nostra penisola sta toccando picchi mai raggiunti. Le temperature sfiorano i quaranta gradi e purtroppo si portano con sé gravi conseguenze. Con Maria sale a tre il numero delle persone morte in veneto, una quarta in coma, per il gran caldo. (Continua a leggere dopo la foto)
Un senzatetto, ex camionista di 57 anni, che aveva perso il lavoro ed era assistito dalla Caritas, è stato trovato senza vita, chiuso in automobile a Riese, in provincia di Treviso. Ed è in coma all’ospedale di Conegliano, un muratore rumeno di 44 anni di Ponte della Priula: stava lavorando in un cantiere, quando si è accasciato. La calura africana non ha dato scampo nemmeno a un operaio di Mozzecane, nel Veronese. Giorgio Barana aveva 77 anni, e stava lavorando in campagna quando ha perso i sensi. (Continua a leggere dopo la foto)
E per miracolo è stato salvato, ma è ricoverato in gravi condizioni attaccato all’ossigeno, un altro operaio che lavorava in un cantiere a San Zeno. Malori, mancamenti, decessi nelle ore di picco massimo del clima torrido di questo fine giugno, in cui i termometri di molte città della pianura veneta hanno toccati 40 gradi. Con la colonnina di mercurio che, nella mattinata di venerdì ha già superato abbondantemente i 30 gradi su tutta la spiaggia della provincia di Rimini si sono registrati numerosi malori di cui, uno, con esito fatale. (Continua a leggere dopo la foto)
A perdere la vita, sulla battigia di Riccione davanti al Bagno 121, è stato un 78enne che intorno alle 11 si è sentito male accasciandosi a terra. È scattato l’allarme e sono iniziate le manovre di primo soccorso mentre, nel frattempo, è stato chiesto l’intervento del personale del 118. I sanitari hanno proseguito con la rianimazione per quasi un’ora ma, alla fine, si sono dovuti arrendere e il medico non ha potuto far altro che dichiararne il decesso.
Soffoca il figlio di 17 mesi con una salvietta: “Si era intromesso nella mia relazione”
Ultima modifica il 28-06-2019 alle ore 17:24/