Deve scegliere quale figlio salvare, muoiono entrambi. Il dramma di un padre


Mentre il bilancio della strage di Pasqua in Sri Lanka continua a salire, con 321 morti e 521 feriti, proseguono senza sosta le indagini per capire chi ci sia dietro uno dei più sanguinosi attentati contro una comunità cristiana.
Secondo l’esito delle prime indagini, gli attacchi sono stati condotti da estremisti islamici locali in risposta agli attentati del 15 marzo scorso contro due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, ha riferito il ministro della Difesa cingalese, Ruwan Wijewardene, in un intervento in Parlamento. “Le indagini preliminari hanno rivelato che quello che è accaduto in Sri Lanka è stata una rappresaglia per l’attacco contro i musulmani a Christchurch” che ha ucciso 50 persone, ha affermato Wijewardene, secondo il quale una nota dell’intelligence è stata trasmessa al governo nelle settimane precedenti all’attacco di Pasqua. Insomma, sembra sempre di più che si trattasse di una strage annunciata.

Gli attentati di Pasqua nello Sri Lanka hanno fatto emergere storie drammatiche, di giovani morti e famiglie duramente colpite: una in particolare, quella di Amelie e Daniel Linsey, 15 e 19 anni, due adolescenti che non sono sopravvissuti agli attacchi terroristici nella capitale Colombo. Continua dopo la foto



I due ragazzini erano nell’hotel Shangri-La, insieme al loro papà: dopo gli attacchi, quest’ultimo ha dovuto scegliere quale dei due figli soccorrere per tentare di salvargli la vita. La scelta in quel momento non è stata difficile: Matthew, 60 anni, ha portato al piano di sotto il figlio maggiore Daniel, che sembrava avere le ferite più gravi, lasciando indietro la 15enne Amelie, scrive il Daily Mirror. Dopo aver cercato di rianimare Daniel, lo ha portato in ospedale, dove è morto: poco dopo, la straziante notizia che nemmeno l’altra figlia era sopravvissuta. Le sue ferite non erano infatti di poco conto, e anche Amelie ha perso la vita. Continua dopo la foto






La famiglia Linsey si trovava nello Sri Lanka per una vacanza e sarebbero ripartiti per tornare a casa proprio il giorno seguente: al momento dell’attacco, nell’hotel era buio e sarebbe stato difficile per chiunque capire quale dei due figli feriti fosse meno grave. Dopo l’esplosione, tutti e tre erano scappati avvicinandosi agli ascensori, ma i due ragazzini avevano perso i sensi: «Mio figlio sembrava stesse peggio di mia figlia», ha raccontato al Times il 60enne. Continua dopo la foto



 


«Una signora mi ha detto che avrebbe preso lei mia figlia, io ho portato giù Daniel e ho chiesto ai medici di salvarlo. Pensavo che Amelie stesse meglio, invece sono morti entrambi», ha raccontato. La moglie di Linsey, Angelina, e gli altri due figli – David di 21 e Ethan di 12 – non erano con loro in vacanza ma erano rimasti in Inghilterra. Tra le 310 vittime, otto venivano proprio dalla Gran Bretagna.

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