15 e 10 anni: vanno a rubare caramelle insieme poi lui la uccide con un tubo di metallo


Si è dichiarato colpevole di aver picchiato a morte con un tubo di metallo una bambina di 10 anni: Aidan Zellmer, oggi 17enne ma che all’epoca dei fatti aveva 15 anni, è stato processato da adulto per omicidio di primo grado e poi condannato all’ergastolo. Potrà usufruire della libertà condizionale solo dopo 40 anni, hanno detto i giudici. “In 27 anni come pubblico ministero, non ho mai visto un quindicenne commettere un atto così violento”, ha dichiarato il procuratore distrettuale Dave Young in merito alla sentenza, come riporta la Fox 31 Denver.

La vittima si chiamava Kiaya Campbell ed era la figlia della compagna del padre di Aidan, che è originario del Colorado, negli Stati Uniti. Kaya è morta il 7 giugno 2017 a Thornton e la sentenza è arrivata nei giorni scorsi. In aula anche la mamma e i nonni della bambina barbaramente uccisa. (Continua dopo la foto)



Stando alle ricostruzioni, quel giorno di due anni fa Aidan e Kiaya, che vivevano insieme per via della relazione dei loro rispettivi padre e madre, avevano lasciato la loro casa a Thornton, sobborgo di Denver, per andare a rubare caramelle e carte dei Pokemon, ha spiegato l’accusa. Poi la mattanza. Adrian avrebbe colpito la ragazzina alla testa almeno cinque volte per poi trascinarla in un fosso dove l’ha lasciata morire. (Continua dopo la foto)






La successiva autopsia sul corpo di Kiaya, 10 anni, ha confermato che la bambina ha riportato ferite multiple alla testa e alle braccia. Aidan è stato collegato all’omicidio dopo che gli agenti hanno trovato prove del sangue e del Dna raccolte dalle sue scarpe, ha riferito Fox 31 Denver. L’avvocato dell’adolescente ha parlato di un disturbo di salute mentale, problemi familiari e di presunti abusi subiti. (Continua dopo la foto)



 


Per Chantel Campbell, la mamma della povera Kiaya, ha detto che durante le udienze Aidan è sempre rimasto impassibile, come se fosse privo di emozioni. E ha aggiunto anche che “40 anni di condanna non sono sufficienti” per quello che ha fatto. Perché “nessuna madre dovrebbe sapere di come sua figlia è stata brutalmente picchiata”, ha detto la donna.

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