Don Paolo, con una bambina di 10 anni nuda in auto, al buio: “Era lei a volerlo, smettetela di esagerare”


Don Paolo Glaentzer è stato condannato a quattro anni e quattro mesi. È la prima volta che l’arcidiocesi si costituisce parte civile. Una sentenza destinata a segnare uno spartiacque nella lotta della Chiesa alla pedofilia. “È la prima circostanza in cui un’arcidiocesi si costituisce parte civile – dice l’avvocato della diocesi Paolo Ghetti – contro un suo prelato”. Per il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi, si tratta “un segnale di presa di coscienza della Chiesa sulla pedofilia in seguito alle iniziative di Papa Francesco”.

A emanare la sentenza è stato il tribunale Prato. Don Paolo Glaentzer venne stato arrestato il 23 luglio 2018. Era stato un vicino di casa a scoprirlo nel parcheggio vicino a un supermercato e in mezzo ai palazzi, a Calenzano, paese alla periferia di Firenze. L’uomo si era avvicinato alla macchina insospettito dalla presenza di una bambina chiusa nell’abitacolo con il prete, al buio di una strada con i lampioni fulminati. Continua dopo la foto



Il tempo di cacciare un grido e intorno all’auto si è radunato un gruppetto di residenti inferociti: solo l’intervento dei carabinieri ha evitato il linciaggio. Don Paolo Glaentzer era stato arrestato in flagranza con l’accusa di violenza sessuale aggravata: durante l’interrogatorio in procura a Prato aveva confessato, spiegando anche che non si trattava della prima volta che si appartava con la bambina. Dieci anni, la piccola era già da tempo seguita dagli assistenti sociali. Continua dopo la foto






Il parroco aveva anche dichiarato di intendere il suo rapporto con la bambina come una relazione affettiva, e che sarebbe stata sempre lei a prendere l’iniziativa. Gli episodi, più di uno, sarebbero avvenuti sempre nell’auto dell’uomo, durante il tragitto tra la parrocchia e la casa della bambina, sua parrocchiana, a cui lui avrebbe dato assistenza vista la situazione disagiata della famiglia. Continua dopo la foto e il video



 


La condanna è stata scontata di un terzo della pena per la scelta del rito. Don Paolo Glaentzer, ora ai domiciliari, è stato anche interdetto dai pubblici uffici e per lui il giudice ha disposto l’interdizione perpetua dal frequentare scuole e istituti dove sono presenti minori. Disposti risarcimenti per l’arcidiocesi e per il Comune di Calenzano, ma non per i genitori della bambina che si erano costituiti parte civile. Il perché sarà possibile scoprirlo dalle motivazioni attese in 90 giorni.

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