“Mamma, non voglio vederlo”. Dopo 10 anni dalla morte del figlio, la mamma cerca ancora giustizia


Antonella Penati è una mamma che cerca giustizia per il figlio di nove anni ucciso dal papà: sono già dieci anni che è morto. Il piccolo Federico era andato a un incontro protetto col papà, un uomo violento che aveva minacciato di ucciderlo. La mamma, Antonella Penati, aveva tentato in tutti i modi di evitare quegli incontri, ma era stata ritenuta una mamma “alienante e ipertutelante” e quindi non era stata ascoltata.

“Incontro protetto: si rende conto di quanto mi faccia incaz… anche solo quest’espressione? Prima di uccidersi quel mostro gli ha dato più di 30 coltellate, il mio piccolino è rimasto agonizzante per 57 minuti. Avevo chiesto aiuto mille volte, avevo firmato denunce. Ero andata da tutti. Tutti. Assessori, assistenti sociali, carabinieri, psicologi, avvocati, giudici. Avevo detto a tutti quanti la stessa cosa: “vi supplico, non fate incontrare Federico con suo padre, gli farà del male, ci ha minacciati, mi ha promesso di ucciderlo, il piccolo ha paura di lui…” Niente. Non mi hanno creduta, e guarda com’è finita…”, ha raccontato in una recente intervista al Corriere. (continua dopo la foto)



La tragedia si è consumata 10 anni fa, il 25 febbraio 2009 presso una Asl di San Donato milanese, quando il padre Mohamed, diventato violento dopo una forte depressione, lo ha ucciso con 30 coltellate. Federico aveva paura del padre. “Lui non voleva andarci, aveva paura. Mi diceva: mamma non voglio vederlo, glielo dico io al giudice e alle signorine. Così chiamava le assistenti sociali”. (continua dopo la foto)






Tre persone sono finite sotto accusa per quanto accaduto, ma secondo la Cassazione non dovevano essere loro a tutelare fisicamente Federico. “E invece io credo che la tutela della vita gliela dovessero”, ha dichiarato mamma Antonella. La donna si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo, chiedendo se lo Stato italiano avesse fatto il possibile per proteggere il suo bambino. (continua dopo la foto)



 

Davanti alla bara del figlio, Antonella aveva dichiarato: “ce l’ho davanti agli occhi, nella sua bara bianca. Ricordo che aveva le manine tagliate perché aveva provato a difendersi, povera creatura. L’ho abbracciato forte e gli ho fatto una promessa: “Ti darò giustizia amore mio”. Sono passati dieci anni e adesso mi aspetto che almeno un briciolo di quella giustizia arrivi da Strasburgo, visto che dall’Italia non è arrivato niente”. In questi anni Antonella ha anche creato l’associazione Federico nel cuore. con la quale si è anche duramente opposto al decreto Pillon, come vi abbiamo già raccontato.

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