“Suicidio di lavoro”. Giuseppe non ce la faceva più: lascia moglie e due figlie


Giuseppe Langella è morto. Si è sparato un colpo di pistola al cuore mentre era in servizio negli stabilimenti Q8 di Napoli. Gentile e riservato, Giuseppe Langella aveva 57 anni: lascia moglie a e due figli. A darne notizia è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Sabato sera Giuseppe Langella, guardia esperta con trent’anni di servizio alle spalle – spiega Borrelli – era al suo posto di lavoro insieme ad alcuni colleghi. Si è allontanato per effettuare un giro di ronda all’interno dello stabilimento intorno alle 20.00.

I colleghi, non vedendolo rientrare, sono andati a cercarlo, trovandolo senza vita. Allertato il 118 non è stato possibile fare altro che certificarne il decesso. Sul posto sono giunti la Polizia scientifica e il magistrato di turno. Poco dopo anche la sua famiglia. La salma è stata trasferita al Policlinico per gli accertamenti di rito”. Continua dopo la foto



“Temiamo – ha dichiarato il presidente delle guardie giurate particolari Giuseppe Alviti- che questo lavoro l’abbia ucciso come sembrerebbe emergere da quanto raccontano i suoi amici. Turni massacranti di lavoro. Faceva il giro di ronda da solo. Se fosse stato in compagnia magari si sarebbe potuta evitare la tragedia. Ci auguriamo che non sia così. Su tutti questi aspetti ritengo utile che si apra un confronto per discutere del miglioramento della qualità del lavoro delle guardie giurate che lamentano da tempo diritti negati”. Continua dopo la foto






La storia di Giuseppe Langella non è isolata. Lo stress da lavoro è associato ad un tasso aumentato di suicidi fra gli uomini, ma non fra le donne. Lo rivela un ampio studio di 9.000 lavoratori australiani che si sono tolti la vita nell’arco di un decennio. I ricercatori dell’Università Deakin di Canberra e dell’Università di Melbourne, con la collaborazione dell’Istituto Nazionale francese di ricerca medica e sulla salute, hanno analizzato l’effetto dello stress da lavoro sulle probabilità di suicidio. Continua dopo la foto



 


La ricerca mostra che negli uomini un controllo ridotto sui propri compiti di lavoro è associato a un aumento del 35% nelle probabilità di suicidio. Le alte esigenze e pressioni di lavoro sono a loro volta associate a un aumento del 36% nelle probabilità di suicidio. Lo scrive il principale autore dello studio, Tony LaMontagne, del Centro di ricerca sulla Salute della Popolazione dell’Università Deakin, sul sito dell’ateneo. Tuttavia fra le lavoratrici né lo scarso controllo sui compiti di lavoro né le alte pressioni di lavoro sono associate a un maggiore rischio di suicidio. “Contrariamente alle aspettative, vi sono indicazioni che nelle donne le alte esigenze di lavoro sono associate a minori rischi di suicidio”, scrive LaMontagne.

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