Patrigno lo picchia a sangue, madre non lo porta in ospedale per paura: muore a 2 anni


La crudeltà degli esseri umani non smette mai di stupirci. A dimostrazione di quanto detto, ecco un’orribile storia che parla di violenza su un bambino. Il piccolo Mason Jet lee, 22 mesi, è stato picchiato in modo brutale dal compagno della madre. Dopo l’ennesimo pestaggio il bambino era ridotto in condizioni disperate ma sua madre non lo ha portato in ospedale dove forse si sarebbe potuto salvare. Ma perché non lo ha fatto? La donna – così si è giustificata, sempre che ci possa essere una giustificazione a un simile orrore – ha detto di aver avuto paura. Perciò non ha fatto nulla. Ha tenuto suo figlio a casa facendo sì che le sue condizioni peggiorassero.

Dopo giorni di sofferenza atroce e dolori, il piccolo Mason Jet Lee è morto. È morto per colpa delle lesioni all’intestino che il patrigno gli ha provocato a suon di botte. Una storia che fa venire i brividi, che fa venire la nausea, che ci va venire voglia di avere giustizia. Finalmente. Per davvero. Ma come si fa a fare del male a un bambino tanto piccolo? E come può una madre non fare nulla per provare a salvarlo? Continua a leggere dopo la foto



Non si diceva che le madri erano quelle pronte a tutto per i propri figli? Pronte persino a spostare montagne? Evidentemente non sono tutte uguali… Per la violenza subita dal piccolo, la madre Anne Maree Lee è stata condannata da un tribunale australiano a nove anni di carcere per omicidio colposo. Secondo l’accusa, infatti, nonostante il figlio stesse malissimo dopo le percosse, la donna avrebbe continuato a sminuire il suo dolore. Continua a leggere dopo la foto






Non solo non lo ha soccorso, ma ha detto che stava esagerando, che non stava effettivamente provando tutto quel dolore. Il piccolo però soffriva eccome. E infatti, dopo 5 giorni di agonia pura, è morto. E pensare che se la madre lo avesse portato in ospedale, ora il bimbo sarebbe vivo. È quanto accertato dall’inchiesta della polizia di Brisbane. La responsabilità della morte, quindi, non è solo di chi lo ha pestato, ma anche di chi non lo ha soccorso. Sua madre, nella fattispecie. Continua a leggere dopo la foto



 


La donna si è decisa a chiamare un’ambulanza quando ormai il figlio era in fin di vita, con le labbra blu. “Per ragioni sconosciute aveva lasciato Mason a casa da solo con il suo compagno dopo aver litigato con lui e pur sapendo che era un uomo incline a estreme esplosioni di rabbia” hanno spiegato gli inquirenti. La donna, in aula, ha pianto e si è giustificata dicendo che non aveva capito la gravità della situazione. Per la morte del piccolo, avvenuta nell’estate del 2016 a Caboolture, nel Queensland, era stato già condannato il compagno della donna, William Andrew O’Sullivan.

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