Uccideva gli amanti e li cucinava alla griglia per gli amici inconsapevoli


Il suo caso aveva scosso le coscienze e inorridito l’opinione pubblica, è quello di Kelly Cochran che qualcuno aveva paragonato ad Hannibal Lecter del Silenzio degli innocenti. Serial killer feroce, vedova nera senza pietà e incapace, all’apparenza, di un atto di pietà. Quel che è certo è che l’orrore non è ancora finito nonostante Kelly Cochran, 34enne di Iron River, sia già dietro le sbarre a scontare l’ergastolo. Le indagini sono state riaperte dopo la sentenza perché questa avrebbe fatto più morti di quanti gli inquirenti fossero a conoscenza.

Tutto ha inizio nel 2014. Come ricostruisce il New York Post, Kelly Cochran ammazza l’amante e, con l’aiuto del marito Jason, lo fa a pezzi e sotterra i resti nel bosco. Un paio d’anni dopo la stessa sorte tocca al consorte. Lo ammazza iniettandogli una fortissima dose di eroina e lo finisce soffocandolo con un cuscino schiacciato sulla sua faccia. Continua dopo la foto



Per far sparire il cadavere, poi, ne disperde i resti nel bosco vicino a casa. Non tutti, però. Perché, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti durante le indagini, alcune parti del corpo le avrebbe cucinate sul barbecue per servirle per cena agli amici e ai vicini di casa che, ovviamente, erano del tutto ingnari di cosa stessero mangiando. A muovere gli inquirenti sulla via del cannibalismo, come spiega il Daily Star, sarebbero state alcune dichiarazioni delle persone presenti a quei drammatici barbecue. Continua dopo la foto






In più di uno hanno, infatti, avanzato forti dubbi sulla “qualità” della carne messa sulla griglia. Adesso gli investigatori hanno prove per credere che Kelly Cochran abbia ammazzato, fatto a pezzi e grigliato almeno altri nove amanti. Brutali omicidi che non avrebbe commesso soltanto nel Michigan ma anche in Minnesota, Indiana e Tennessee. Kelly Cochran, come il mostro di Milwaukee. Continua dopo la foto



 


Jeffrey Dahmer, conosciuto anche come il cannibale (o il mostro) di Milwaukee, divenne celebre negli anni ’90 per una serie di efferatissimi omicidi – dai contorni a dir poco macabri – perpetrati dal 1978 in poi. Proprio in quell’anno l’autostoppista Steve Hicks cadde per primo nella trappola di Jeffrey: dopo aver accettato un invito nella casa dei genitori, e aver consumato con l’omicida un rapporto sessuale, fu ucciso con un bilanciere e poi smembrato e seppellito in sacchi di plastica nel bosco dietro la dimora di famiglia.

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