Neonata di 3 mesi picchiata fin quasi a morte dai genitori: combatte per la vita


Si chiama Addilyn e in questo momento è ricoverata in una sala del reparto rianimazione del Vanderbilt University Medical Center di Nashville. Ha 3 mesi Addilyn, un frugoletto che chiedeva solo di essere amato e adesso dorme un sonno indotto dai farmaci. Coma farmacologico, la decisione dei medici. Così, per permettere alle ferite di guarire in maniera più rapida senza troppo dolore per la piccola la vita della quale è stata quasi strappata da chi l’ha messa al mondo. A ridurre Addilyn in condizioni così orribili infatti sarebbero stati i suoi genitori: il trentenne Michael Fisher e la ventisettenne Brooklyn Tidwell. L’uno è accusato di tentato omicidio di primo grado e l’altra di aver gravemente trascurato la figlia.

La polizia è stata coinvolta in questo caso quando i genitori di Addilyn si sono rivolti all’ospedale Southern TN Regional. Nel rapporto si legge che Fisher ha abusato della figlia fin quasi a ucciderla, la piccola ha ossa rotte, danni agli organi interni e al cervello, ha fratture al petto. A causa del gonfiore al cervello è stata messa in coma, con la speranza che questo si riduca. Continua dopo la foto



Nel frattempo la cauzione di FIsher è stata indacata a 500 mila dollari, mentre quella della madre a 50 mila. Per sostenere le spese mediche della piccina è stato creato un account su Go Fund Me che ha già raggiunto 6175 dollari su 3 mila. Secondo alcune fonti le condizioni della piccina sarebbero in leggero miglioramento ma ancora gravi. I genitori rischiano da 15 a 30 anni di carcere. Continua dopo la foto






Una storia, quella di Addilyn, ce riporta drammaticamente alla mente quella di un neonato inglese, costretto, nel 2014, a subire violenze inaudite. A sole 6 settimane di vita, infatti, il piccolo era stato massacrato dalla madre e dal padre, con evidenti danni fisici che, purtroppo, porterà con sé per il resto dei suoi giorni. Continua dopo la foto



 


In seguito alle pesanti percosse subite, stando a quanto riferito da “The Sun”, i medici erano stati costretti ad amputare al bimbo entrambe le gambe. I genitori, dopo essere stati identificati, erano stati condannati a dieci anni di reclusione da una sentenza della Corte di Maidstone che aveva parlato di “una serie di assalti dispettosi” perpetrati sul neonato, il quale ha addirittura rischiato di morire per sepsi. La coppia (46 anni lui e 24 lei) aveva sempre negato qualsiasi forma di coinvolgimento nella vicenda, ma nonostante ciò era stata condannata all’unanimità dalla giuria.

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