“Riposa in pace mamma”. Stroncata da una malattia fulminante Eleonora lascia due figlie


Stroncata da un male a 38 anni: Macerata piange Eleonora Giustozzi. Mamma di due bambine e moglie del vigile urbano Andrea Bertarelli, la 38enne era psicologa e psicoterapeuta. Viveva nel quartiere Pace. Si è spenta questa mattina all’ospedale regionale di Torrette, dove era ricoverata da qualche tempo. Eleonora Giustozzi aveva scoperto la malattia pochi mesi fa, lottando fino all’ultimo. Ci ha provato ma la la malattia è stata troppo aggressiva e non le ha lasciato scampo, strappandola all’amore dei suoi cari quando il momento era troppo acerbo.

Era la nipote di Anna Menghi, ex sindaco di Macerata. Una tragedia che lascia senza parole e interroga ancora di più sulla vita. Eleonora Giustozzi era conosciuta e apprezzata da tutti, viveva per la sua famiglia e per le piccole per quale aveva ogni attenzione e cura come ogni brava mamma. Spetterà al papà, adesso, crescerle, aiutarle a elaborare un lutto e un dolore forse impossibili da metabolizzare e ricordarle ogni giorno la bellissima persona che era Eleonora Giustozzi. (Continua dopo la foto)



La camera ardente sarà allestita oggi pomeriggio al centro funerario di via dei Velini. Il funerale di Eleonora Giustozzi si terrà oggi alle 15 nella chiesa della Pace. Una malattia, il cancro, che continua a mietere vittime e che si stabilizza ai primi posti tra le cause di mortalità. Nei giorni scorsi, in proposito, aveva destato sensazione la morte di un ragazzo di 15 anni: Giorgio Di Ponzio di Taranto. (Continua dopo la foto)






Una morte che papà Angelo non aveva mandato giù. Aveva pubblicato una lettera con tutto il suo dolore nelle quali accenna alle difficoltà, incontrate per garantire a Giorgio le cure adeguate, al fatto di essere stati costretti a spostarsi a Bari e a Milano. “Purtroppo – spiega – se non facciamo niente siamo costretti a vedere i nostri figli morti e quelli che si salvano scappare lontano per un futuro”. Il caso di Giorgio ha suscitato molta commozione. (Continua dopo la foto)



 


“Ogni volta che la luce della stanza di un bambino si spegne per sempre, lasciando un vuoto incolmabile e la vera essenza della disperazione, ci chiediamo – ha denunciato l’associazione “Genitori Tarantini”- come è possibile che esistano uomini e donne che rimangano indifferenti e, peggio ancora, politici che sono stati, di fatto, responsabili di queste morti, con le loro insane leggi”

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