Una storia destinata a riaprire il dibattito sulla vaccinazione. Viene dal Canada ed ha per protagonista una bambina di 3 anni, morto per le complicanze di un’influenza che sta mettendo a dura prova tutto il Canada. È successo tutto nel giro di poco, Charlotte, questo il nome della bambina si è ammalata ed ha iniziato ad avere febbre molto alta, tanto da spingere la mamma, Nancy Bouchard, a portarla in ospedale. Dopo tre giorni dal ricovero però è morta per delle complicanze legate alla stessa influenza.
Charlotte non era stata vaccinata e questo è stato il motivo principale che l’ha uccisa. La pediatra del Children’s Hospital of Eastern Ontario ha spiegato come i vaccini siano basilari, soprattutto nei bambini e negli anziani. Può capitare che si sviluppino comunque sintomi influenzali, ma diminuisce notevolmente il rischio di complicanze e quindi la possibilità che si possa morire per quello che a tutti sembra solo un banale virus. (Continua dopo la foto)
In Canada quest’anno ci sono stati 20.494 casi di influenza confermati in laboratorio in tutto il Paese, secondo i dati più recenti forniti dalla Public Health Agency of Canada e 7 persone sono morte. La situazione è molto critica e secondo le stime, come riporta anche la stampa locale. Gli esperti hanno tenuto a precisare che non è troppo tardi per vaccinarsi e la stessa mamma di Charlotte ha annunciato che farà vaccinare il suo bambino più piccolo. (Continua dopo la foto)
Una polemica, quella sui vaccini, che insieme al Canada tocca da vicino anche l’Italia. Confermata dalla Cassazione l’archiviazione – pronunciata dal gip di Milano lo scorso 4 settembre – della denuncia per lesioni e abuso d’ufficio presentata dai genitori di una bimba con autismo infantile che ad avviso di padre e madre si sarebbe sviluppato a causa delle vaccinazioni obbligatorie. (Continua dopo la foto)
Secondo la Suprema Corte, non sono “sindacabili in sede penale” le “direttive ministeriali fondate sulle risultanze dei più recenti studi epidemiologici” che hanno escluso il nesso vaccino-autismo e non si configura alcun reato.
In particolare, i genitori di questa bimba avevano presentato la denuncia per lesioni contro ignoti per quanto riguarda l’esecuzione della vaccinazione della piccola e la denuncia per abuso d’ufficio nei confronti della Commissione medico ospedaliera di Milano che inizialmente, nel febbraio 2016, aveva accolto la richiesta di indennizzo per danni alla salute avanzata da padre e madre della piccina per poi revocarla pochi mesi dopo – nell’ottobre del 2016 – dopo “essersi adeguata alle indicazioni provenienti dal Ministero della Salute” che sulla base dei più recenti studi escludevano il nesso tra vaccini e autismo.
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Ultima modifica il 25-01-2019 alle ore 11:08/