Lucio, 14 anni, vola giù dalla finestra di casa. La scoperta fatta dal padre, distrutto dal dolore


Un ragazzo di appena 14 anni, Lucio Marino, è morto ad Aquara, nel salernitano, la scorsa notte: un tragico suicidio, con il giovane che si sarebbe tolto la vita lanciandosi dalla finestra di casa. A scoprire quanto era accaduto è stato il padre della vittima, che lo ha subito portato in ospedale ma per lui non c’era più nulla da fare: al momento del fatto in casa c’erano solo i suoi genitori, rimasti sgomenti per l’accaduto come tutta la comunità.

A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione eseguiti dai sanitari del 118, dato che il ragazzo è morto sul colpo. Sul posto, anche i carabinieri della Compagnia di Agropoli, guidati dal capitano Francesco Manna e ai quali la procura di Salerno ha chiesto di eseguire tutti i necessari accertamenti. Indagini e rilievi, insieme al referto del medico legale dopo l’autopsia accerteranno se si sia trattato di un suicidio o di un incidente. (Continua dopo la foto)



Il sindaco di Aquara, Antonio Marino, all’Agi, sottolinea il “grande dolore e tristezza per la morte di un giovane di 14 anni”, ed esprime “vicinanza alla famiglia che conosco bene. Abitano di fronte a me ed è fatta di grandi lavoratori”. In Italia il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani. Secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza i tentativi di suicidio da parte dei teenager in due anni (dal 2015 al 2017) sono quasi raddoppiati: si è passati dal 3,3% al 5,9%, ovvero 6 su 100 di età tra i 14 e i 19 anni hanno provato a togliersi la vita. (Continua dopo la foto)





carabinieri ospedale

Un dramma che riguarda soprattutto le ragazze (71%). Il 24% degli adolescenti ha invece pensato almeno una volta a un gesto estremo. Una fotografia che mette a nudo un crescente disagio giovanile: ragazzini già stanchi di vivere quando tutto è solo cominciato. Un giovane si lancia nel vuoto e muore: la notizia, letta su un giornale o passata in tv, è sempre un pugno allo stomaco. Fanno notizia i casi di bullismo, meno quelli i cui contorni restano sfocati. Quando in sostanza è il ‘malessere dell’anima’ a togliere l’ultimo respiro. (Continua dopo la foto)



 

“Circa la metà del campione che l’Osservatorio ha intervistato (10.300 adolescenti, ndr) si percepisce depresso: una sensazione di tristezza, di malumore che colpisce oggi il 53% dei ragazzi e delle ragazze, la percentuale nel 2015 era pari al 33%. Inoltre quasi il 36% ha dichiarato di avere frequenti crisi di pianto”, afferma all’Adnkronos la psicoterapeuta Maura Manca, presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, premettendo che la depressione nell’adolescente si presenta con caratteristiche ben diverse rispetto all’adulto. E che il fenomeno che porta talvolta a gesti disperati è “spesso sottovalutato”. “Bisogna fare più prevenzione, specie nelle scuole”, è l’invito della psicoterapeuta.

Secondo Manca “ci sono dei campanelli di allarme in famiglia e anche a scuola che non vanno mai sottovalutati: il suicidio non è un raptus ma l’ultimo atto di un percorso di sofferenza in cui matura il disagio esistenziale. Arrivano ad uccidersi perché nel momento in cui decidono di farlo non trovano nessun’altra risorsa interna a cui aggrapparsi. E’ come se fossero in una bolla isolante”.

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