Corinaldo, la rabbia del marito di Eleonora: “Quattro figli senza più la mamma”


È distrutto il marito di Eleonora Girolimini. Ha finito le lacrime e non riesce a darsi pace per quello che è successo. «Non ce la faccio a dire niente – dice – Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte Parlerò più avanti per dire quello che è successo l dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. Il concerto doveva iniziare alle 22 e invece non iniziava. Porti tuo figlio lì ed erano tutti ubriachi». Eleonora Girolimini era nata nel 1979, viveva a Senigallia e si trovava nel locale Lanterna Azzurra perché aveva accompagnato la figlia di otto anni al concerto del trapper Sfera Ebbasta. Eleonora Girolimini era arrivata insieme alla figlia nella discoteca ‘Lanterna azzurra” di Corinaldo, in località Madonna del Piano, per assistere al concerto di Sfera Ebbasta, trapper molto amato da gli adolescenti, ma a un certo punto l’aria all’interno della strutta è diventata irrespirabile e si è scatenato il caos. (Continua dopo la foto)



«Conoscevo la mamma morta nella discoteca: una brava mamma. È una tragedia immensa». È Don Giuseppe Bartera Sebastianelli, parroco della chiesa di S. Pietro Apostolo di Corinaldo a parlare all’Adnkronos di Eleonora, per un dolore che non si placa e non trova giustificazione e conforto neppure nelle parole del parroco. (Continua dopo la foto)






«Una mamma che lascia quattro figli, due gemelli e altri due, tra cui la bambina di dieci anni che aveva accompagnato al concerto – ha raccontato Don Giuseppe – C’era anche il papà: ed è la piccola a consolare il padre, disperato, da ieri sera». Al dolore della famiglia della donna si aggiunge quello dei parenti delle altre vittime. “Era mia figlia, aveva solo 14 anni, vi rendete conto…”: sono le parole di una mamma disperata per la morte della figlia mentre in lacrime viene sorretta da un parente. (Continua dopo la foto)



 


Lì, davanti all’obitorio degli Ospedali Riuniti di Ancona dove tanti conoscenti, amici e familiari delle vittime si sono ritrovati. Alcuni parlano in lacrime al telefono, altri siedono fuori dalla struttura impietriti dal dolore. Erano diversi i genitori delle vittime che stavano aspettando i figli fuori dalla discoteca, attrezzati anche con coperte in auto per riportarli a casa alla fine del concerto. Il destino ha deciso diversamente.

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