Olivia, 18 anni, stroncata da un killer silenzioso. La rabbia degli amici che non riescono a darsi pace


Una morte assurda. Aveva da poco compiuto di 18 anni Olivia e tutta la vita davanti. La storia viene dall’università del Maryland. Tutto è iniziato da un colpo di tosse e dalla muffa che stava nella stanza del dormitorio. Le condizioni di salute precarie della ragazza, affetta dal morbo di Crohn, hanno fatto il resto. Gli studenti avevano denunciato la presenza di muffa all’interno delle loro stanze del dormitorio dell’Università, la scuola è intervenuta ma per Olivia Paregol, 18 anni, ormai era troppo tardi. Ha contratto un virus che colpisce le vie respiratorie, l’adenovirus, ed è morta appena maggiorenne. Lo stesso virus, nel New Jersey, ha già ucciso altri 11 bambini.

«Non riuscivamo a dormire la notte perché il cuscino è vicino alla muffa e continuavamo a tossire», ha detto Jessica, la coinquilina di Olivia. «Quanto tornavamo a casa nei fine settimana stavamo bene, poi al rientro all’Università tutto ricominciava». (Continua dopo la foto)



Dopo che le due ragazze hanno ripetutamente allertato i funzionari dell’istituto, sono state trasferite insieme a circa 500 altri studenti in alloggi temporanei mentre la scuola ha lavorato per pulire i dormitori. «Avevano inserito un deumidificatore e il calore si era finalmente acceso e la muffa sembrava scomparire, ma ci sono voluti due mesi e mezzo». (Continua dopo la foto)






La famiglia degli adenovirus è stata identificata come agente patologico dell’uomo nel 1953. Comprende circa 100 diversi sierotipi, di cui circa la metà in grado di attaccare l’uomo; sono virus a DNA, a elevato potere patogeno, e ampiamente diffusi nell’intera popolazione mondiale. Le manifestazioni cliniche di infezione da adenovirus sono varie e dipendono dal sierotipo con cui si viene a contatto, ciascuno dei quali si va a localizzare in uno specifico distretto dell’organismo. (Continua dopo la foto)



 


Sono quindi in grado di causare numerosi disturbi di varia natura e un individuo che entri in contatto con uno specifico sierotipo rimane comunque successivamente soggetto ad infezioni provocate da altri virus della stessa famiglia.Nella maggior parte dei casi i sintomi sono quelli tipici delle malattie da raffreddamento (infezioni respiratorie), ma altri ceppi possono essere responsabili di altre malattie come gastroenterite, congiuntivite, cistite e, meno frequentemente, infezioni neurologiche.

Non esiste una terapia specifica per infezioni da adenovirus; sono disponibili vaccini, ma non per uso civile, mentre altri sono in fase di sviluppo.La terapia utilizzata è sintomatica e di sostegno: si cerca di alleviare il fastidio dei singoli sintomi (ad esempio con antipiretici per abbassare la febbre, come la Tachipirina), ma in assenza di complicanze il riposo a letto è sufficiente per permettere all’organismo di contrastare ed eradicare l’infezione. L’uso di antibiotici è tendenzialmente inutile, in quanto inefficaci contro i virus.

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