Strage famigliare in Arizona, uccide la nonna e si sucida: le aveva ordinato di rifare il letto


Una strage famigliare che ha del surreale. La storia viene dagli Stati Uniti, stato dell’Arizona. Protagonista un bambino di 11 anni che, dopo aver ricevuto l’ordine dalla nonna di rifare il letto si è impossessato della pistola del nonna, ha sparato alla donna uccidendola rivolgendo poi l’arma contro se stesso.

È accaduto sabato. Yvonne Woodard, 65 anni, nel pomeriggio era seduta sul suo divano, accanto al marito, nella città di Litchfield Park, a nord di Phoenix, e guardava la tv. La coppia aveva in affidamento il ragazzino e, ha raccontato più tardi alla polizia l’uomo, unico sopravvissuto della strage famigliare, i due avevano pregato per ore l’undicenne affinché mettesse a posto la sua stanza. Ma lui, evidentemente esasperato, a un certo punto, si è avvicinato da dietro verso il divano e ha sorpreso la donna, sparandogli alla nuca. L’uomo ha cercato di rincorrerlo e quando è tornato indietro per soccorrere la moglie, il ragazzino si è tirato un colpo alla testa. (Continua dopo la foto)



Una strage famigliare non nuova. Tra il 1999 e il 2017 circa 600mila americani si sono suicidati: 104 ogni giorno. Nel 2015 il tasso di suicidi ogni 100mila abitanti ha toccato il record storico 14,4. Per avere un’idea della drammaticità dei dati basti dire che il tasso di suicidi in Italia è 4,7 ogni 100mila abitanti, basso, ma tradotto in numeri assoluti fa impressione: ogni giorno si tolgono la vita 11 persone. Il tasso di suicidi generale in America è passato da 12,6 del periodo 1999-2007 a 14,4 del periodo 2009-2015 trascinato verso l’alto dall’aumento del tasso di suicidi tra i maschi. (Continua dopo la foto)






Per entrambi i periodi considerati il tasso di suicidi tra gli uomini è praticamente il quadruplo di quello delle donne.Il dato di 14,4 suicidi ogni 100mila abitanti rappresenta il livello più alto mai raggiunto in America da 30 anni a questa parte. E’ possibile che uno dei motivi dell’aumento così impressionante dei suicidi sia legato alla crisi economica, esplosa in tutta la sua gravità nel 2009 quando milioni di americani si sono trovati in uno stato di disoccupazione senza poter contare sugli aiuti dello Stato. (Continua dopo la foto)



 


A suicidarsi di più sono i nativi non ispanici, compresi gli abitanti dell’Alaska che in tutti e due i periodi considerati, restano in testa alla classifica. Sono seguiti a breve distanza dai bianchi americani.
A suicidarsi di meno sono invece i neri che, tra il 2009 e il 2018, hanno mostrato un tasso di 6,5 ogni 100mila. Tra i metodi per suicidarsi quello scelto più frequentemente è l’arma da fuoco mentre il suicidio per impiccagione ha un tasso di 37 ogni 100mila, anch’esso in crescita. L’età più critica resta quella compresa tra i 35 e i 64 anni che è anche quella che ha mostrato la crescita più sostenuta rispetto alle altre età considerate. Fa impressione anche il dato sui suicidi giovanili: 4,9 suicidi ogni 100mila vengono compiuti da ragazzi e ragazze con un’età compresa tra i 10 e i 19 anni.

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