“La morte è l’unico rimedio”. A 17 anni sceglie l’eutanasia dopo lo stupro


Cosa può spingere una ragazza di 17 anni, che ha tutta la vita davanti, a mettere un punto a tutto e a decidere di andarsene? È quello che è success a Noa Pothoven, una 17enne olandese che ha deciso di sottoporsi all’eutanasia per porre fine una volta e per sempre alle sue sofferenze insopportabili. E così Noa è morta in una domenica di giugno (era il 3 giugno) in un letto di una clinica in Olanda.

La ragazza ha avuto per anni problemi mentali legati alle violenze sessuali che ha subito quando era una bambina, violenze che l’hanno distrutta fisicamente e psicologicamente fino a portarla a nutrire un forte desiderio, quello di morire. Ma come si fa ad accordare a una ragazza il “permesso” di morire? Qualcuno se lo chiederà di sicuro. All’adolescente di Arnhem è stato concesso il diritto di porre fine alla propria vita dopo le violenze sessuali e gli stupri subiti da piccola. Continua a leggere dopo la foto



A causa delle violenze la ragazza ha sviluppato disturbi da stress post-traumatico, depressione e anoressia. A un certo punto non ce l’ha fatta più a ha deciso di farla finita. Il giorno prima della sua morte, Noa ha pubblicato un messaggio su Instagram rivelando la sua decisione di morire. “Ho pensato un po’ se era giusto condividere o no questa decisione. Alla fine l’ho fatto” ha scritto. “Per qualcuno, forse, sarà una sorpresa ma ho preso questa decisione con molta calma”. Continua a leggere dopo la foto






Fa effetto leggere certe parole di una ragazza così giovane che vuole morire. “Non è una decisione istintiva ma una decisione maturata per lungo tempo. Andrò dritta al punto: in 10 giorni al massimo sarò morta”. La ragazza ha spiegato di aver preso la difficile decisione dopo aver “combattuto” l’angoscia mentale per la maggior parte della sua vita. “Sono esausta: ho smesso di mangiare e di bere e dopo tutte queste sofferenze è stato deciso di lasciarmi andare”. Continua a leggere dopo la foto



 


“Respiro, ma non vivo più”, scriveva. La ragazza ha chiesto ai suoi amici di non convincerla che “questo non va fatto: è la mia decisione definitiva”. Ha detto che sua madre Lisette è “sempre stato qui per me”. Noa ha anche scritto un libro per raccontare i suoi problemi di salute mentale: voleva che la sua storia potesse aiutare altri bambini in difficoltà. Secondo la legge olandese, l’eutanasia è legale fintanto che viene eseguita in conformità con gli standard rigorosi descritti nella “Legge sulla cessazione della vita su richiesta e suicidio assistito (procedure di revisione)” che è stata approvata in parlamento nel 2001 e diventata legge nel 2002.

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