“Ti voglio bene…”. La bimba sta morendo di cancro, il fratellino si avvicina e la consola. L’amore che vince la morte


 

Capita a volte di avere dubbi sull’umanità. Capita ogni qual volta la mano si ritira e finisce in tasca. Succedono poi cose che fanno ricredere e pensare che, nel cuore di ogni uomo, ci sia una luce brillante che non si esaurisce. È il caso di una storia come questa. Di uomo ha condiviso sulla sua pagina Facebook la fotografia straziante di suo figlio mentre accudisce la sorellina che sta morendo di tumore: Adalynn “Addy” Joy Sooter ha dovuto arrendersi alla malattia il 3 giugno. Dal 2016 era alle prese con un Diffuse-Intrinsic-Pontene-Glioma (DIPG), una forma di tumore al cervello che è cresciuta mese dopo mese. Ebbene, il giorno prima della sua morte il padre di Addy Joy, Matt Sooter, ha condiviso un post emotivo sul suo profilo Facebook ” Hope for Addy Joy “. L’immagine ritraeva suo figlio, Jackson, che stava confortando la sua sorella morente. “Un bambino non dovrebbe dire addio alla sua compagna di giochi, alla sua migliore amica, alla sua sorellina”, ha detto Sooter. (Continua dopo la foto)



“Non è così che dovrebbe andare, ma questo è il mondo in cui viviamo”. Il DIPG è un tumore del cervello che si trova in una parte del ceppo del cervello chiamato ponte. I ponti controllano le funzioni corporee essenziali come il battito cardiaco, la respirazione, la deglutizione, il movimento degli occhi, la vista e l’equilibrio.Il DIPG colpisce quasi esclusivamente i bambini e rappresenta circa il 10-15% di tutti i tumori del cervello nei bambini. (Continua dopo la foto)






La ricerca non si ferma e quella contro il DIPG è un esempio di come la ricerca possa produrre risultati concreti nella lotta contro il cancro. Tutto è partito da un’osservazione molecolare: la presenza di una mutazione a carico di una proteina (chiamata H3K27M) che è presente nell’80% dei casi di DIPG. L’idea di partenza è quella di usare questa proteina come bersaglio molecolare per nuovi farmaci.I ricercatori hanno così ricostruito la rete molecolare che rende possibile lo sviluppo di questo tumore fino ad arrivare all’identificazione di un’altra classe di proteine. (Continua dopo la foto)



 


Che interagisce con H3K27M grazie a una struttura particolare, chiamata bromodominio.Queste proteine sono il bersaglio di una classe di farmaci, già in fase di sperimentazione clinica per altre patologie. I ricercatori hanno così valutato l’efficacia di alcune di esse sia in cellule isolate, sia in topi di laboratorio opportunamente modificati per riprodurre fedelmente il DIPG.Le molecole si sono dimostrate efficaci: in laboratorio il tumore regrediva e i topi

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