18enne mangia carne di maiale e muore: trovate cisti nel cervello


Mangia carne di maiale poco cotta, ha le convulsioni e muore a 18 anni. Nel cervello del ragazzo sono state trovate cisti provocate da larve del parassita Taenia solium, il verme che cresce dopo aver contrato l’infezione intestinale da carne contaminata. Come riporta il Mail Online, è stata una risonanza magnetica a rivelare che il giovane aveva numerose cisti nella sua corteccia cerebrale, visibili come dei punti bianchi.

E le lesioni sono state trovate anche nel suo tronco cerebrale e nel cervelletto. Questo perché le larve del parassita si sono accumulate nel suo sistema nervoso centrale, provocandone prima le convulsioni, poi la morte.  Il diciottenne originario dell’India, è stato ricoverato, aver avuto delle violenze convulsioni e aver perso conoscenza. I medici hanno quindi attivato le operazioni per effettuare una risonanza magnetica e a quel punto si sono resi conto di quanto era accaduto allo sfortunato ragazzo. Il suo cervello era pieno di cisti.  (Continua a leggere dopo la foto)



La patologia data dalla presenza di tenia è la teniasi, che può manifestarsi con sintomi addominali di lieve entità o con bulimia, dimegrimento, astenia o ancora, seppur più raramente, appendicite (dovuta al passaggio delle proglottidi).  L’infezione da taenia solium (teniasi) è l’infezione intestinale da vermi adulti in seguito ad ingestione di carne di maiale contaminata. La cisticercosi è l’infestazione da larve di T. solium, che si sviluppano dopo l’ingestione di uova escrete con le feci umane.  (Continua a leggere dopo la foto)






I vermi adulti possono provocare una lieve sintomatologia gastrointestinale o l’espulsione di un segmento mobile nelle feci. La cisticercosi è generalmente asintomatica a meno che le larve non invadano il sistema nervoso centrale, dando origine a neurocisticercosi, che può causare convulsioni e diversi altri segni neurologici. La neurocisticercosi può essere riconosciuta con gli studi di neuroimaging. Meno della metà dei pazienti con neurocisticercosi ospitano una T. solium adulta nel loro intestino e, quindi, uova o proglottidi nelle feci. (Continua a leggere dopo la foto)



 

I dati epidemiologici parlano di circa 50 milioni di casi in tutto il mondo ogni anno, con un’incidenza maggiore nei paesi poveri, dove le norme igienico sanitarie sono inferiori. Tra gli stati europei maggiormente colpiti troviamo invece la Germania, con una diffusione dello 0,2-0,3% della popolazione. T. solium e T. saginata sono molto longeve, e se non trattate farmacologicamente o chirurgicamente possono infatti sopravvivere rispettivamente 25 e 10 anni.

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