È morto Alberto Rava: aveva comprato l’azienda in crisi per salvare i dipendenti


Una vita piena di passioni, e di generosità. Così tutti ricordano Alberto Rava, l’imprenditore di 63 anni morto lunedì pomeriggio nel terribile incidente di Manerbio, sull’autostrada A21. Mancavano pochi minuti alle 15 di lunedì quando Alberto Rava, questo il nome della vittima, originario di Manerbio ma residente con la famiglia da diversi anni a Lonato del Garda, stava percorrendo la strada in direzione di Brescia e provenendo da sud alla guida di un furgone Ford Transit.

Era appena uscito dalla sua fabbrica – la Chimera Spa di Leno – e stava tornando verso la città. A un certo punto davanti a lui si era formata una lunga coda di veicoli, anche mezzi pesanti, dopo che la Polizia Stradale aveva segnalato il traffico a poche centinaia di metri di distanza dal viadotto mancante e in ricostruzione. (Continua a leggere dopo la foto)



L’uomo non si sarebbe accorto che un autoarticolato davanti a lui e con targa lituana aveva improvvisamente rallentato. Così, all’altezza di Bagnolo Mella e nei pressi del casello autostradale di Brescia Sud il furgone ha tamponato in pieno e ad alta velocità il mezzo pesante infilandosi letteralmente sotto il rimorchio. Per l’imprenditore 63enne non c’è stato nulla da fare, quando gli operatori del 118 sono arrivati sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. (Continua a leggere dopo la foto)






Particolare la storia di generosità che lo aveva coinvolto dieci anni prima, nel 2009, quando l’azienda di famiglia Meras, con a carico 152 dipendenti e specializzata nella produzione di accessori per le case di moda, aveva chiuso i battenti dopo che il gruppo principale aveva deciso di trasferirsi. A quel punto Rava aveva fondato la “Chimera” occupandosi della stessa missione salvando produzione e i dipendenti che rischiavano di restare senza lavoro. (Continua a leggere dopo la foto)



 


Classe 1956, sposato e con un figlio, «Bibo» (così lo chiamavano gli amici) lunedì 25 marzo era alla guida di un furgone sulla A21 , era appena uscito proprio dalla sua azienda quando, per cause ancora da chiarire era schiantarsi contro un tir. Per lui non c’era stato nulla da fare. I funerali giovedì 28 marzo a Brescia.

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