Vicenza, mamma sbatte a terra neonata e la uccide: ”Non dormivo e non riuscivo ad allattarla”


Tragedia familiare in un appartamento della frazione di Lisiera, nel comune di Bolzano Vicentino, provincia di Vicenza dove Federica Ziliotto una donna di 41 anni, forse colpita da una crisi “post partum”, ha scaraventato sul pavimento la figlia Alice di soli 3 giorni di vita dopo averla allattata e subito dopo ha tentato il suicidio tagliandosi la gola con un coltello da cucina.

La piccola è stata ricoverata in Terapia intensiva pediatrica ma è morta. La madre non è grave. Il marito, Riccardo Stocco, padovano di San Martino di Lupari, è sotto choc. ”Non riesco ad allattarla…”, confidava al marito e ai familiari più stretti la donna. ”La bambina voleva continuamente attaccarsi al seno. Ma io non avevo il latte, solo colostro”, ha ribadito anche a chi è riuscito ad avvicinarla nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vicenza, dove è sorvegliata a vista, in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal legame familiare. (Continua a leggere dopo la foto)



Il primario, Andrea Danieli, ha parlato a lungo con la donna nel tentativo di entrare nelle zone inesplorate della sua mente. La donna aveva già avuto un aborto spontaneo, e da almeno un paio d’anni il sogno suo e del marito Riccardo Stocco era di poter avere un figlio. Gli ultimi nove mesi erano stati tutti dedicati alla nascitura, e mercoledì 16 gennaio era nata Alice all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Di fatto, qualcosa è collassato nella psiche della donna. (Continua a leggere dopo la foto)






”In quei primi quattro giorni, avrò chiuso gli occhi per una decina di ore in tutto. Non ce la facevo più…”. In preda ad un raptus la donna ha scaraventato a terra la bambina, poi ha tentato di togliersi la vita, colpendosi al collo con un coltello. A tutto questo ha assistito, impotente e disperato, anche il marito e padre della piccina, Riccardo Stocco, che ha subito chiesto soccorso chiamando il 118. La corsa in ospedale, al San Bortolo di Vicenza, purtroppo è stata inutile per la piccola, che è spirata all’alba di oggi, mentre la madre, la cui ferita era superficiale, si trova ora in ospedale, piantonata nel reparto di psichiatria, in stato di arresto. (Continua a leggere dopo la foto)



 


”Mi sentivo come un’aliena, non ero me stessa”, ripete ora la donna. ”Non so perché l’ho fatto”. Nella sua stanza nell’ospedale di Vicenza alterna momenti di lucidità a pianti disperati. Mentre i medici le somministrano dei sedativi, lei chiede del marito: vorrebbe sapere se almeno lui potrà mai comprendere ciò che è accaduto nella sua mente e che ha fatto scattare il raptus omicida.

“Vado a riposare”. Ma Lorenzo, 40 anni, non si sveglia più: nessuno ci crede ancora

[ssbp]

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]