Troppa cocaina nel Tamigi: impazziscono le anguille


Non bastava la Brexit, il sempre più probabile No deal con l’Unione Europea – con conseguente perdita di miliardi di euro – e la nazionale inglese di calcio che dal 1966 raccoglie solo bruscolini in giro per il mondo. Adesso, nell’occhio del ciclone, finisce anche il Tamigi: il fiume di Londra. Il motivo? Semplice, è un fiume a dir poco stupefacente. Non solo per l’ampiezza, per la bellezza dei ponti della capitale britannica e per la tonalità di marrone unica nel suo genere, piuttosto per l’alto contenuto di cocaina che le sue dolci acque trasportano.

Da un’analisi condotta dalla stazione di monitoraggio vicino alle Camere del Parlamento inglese, è emersa la presenza dello stupefacente nelle acque del fiume. La sostanza proviene dall’urina dei londinesi, trasportata lungo il sistema idrico della capitale. Il problema che più preoccupa gli esperti è l’effetto che la droga ha sulla fauna selvatica, in particolare sulle anguille: queste ultime sarebbero diventate iperattive. (Continua dopo la foto)



L’anguilla si sposta lungo il Tamigi annualmente, tra aprile e ottobre, sebbene la sua presenza sia ormai ridotta poiché in estinzione. La cocaina presente nelle acque del fiume influenza il comportamento dell’animale, rendendolo imprevedibile. L’aumento degli acquazzoni, con il conseguente straripamento delle fognature, non ha fatto altro che accentuare il fenomeno, come spiegato dai ricercatori del King’s College di Londra all’editore scientifico del Sunday Times, Jonathan Leake. (Continua dopo la foto)






“Gli aumenti di caffeina, cocaina e benzoilecgonina sono stati osservati 24 ore dopo gli eventi di straripamento delle fognature.” L’uso di cocaina, da quanto si apprende, è in aumento nel Regno Unito: solo l’anno scorso è stata registrata un’alta percentuale di morti, quasi quadruplicata in sette anni. La Gran Bretagna ha il tasso più alto di consumo di cocaina in Europa. (Continua dopo la foto)



 


Una delle ragioni che potrebbero aver causato l’aumento di decenni è che la purezza della sostanza da strada, almeno nel Vecchio Continente, è aumentata ogni anno dal 2010 a oggi, secondo i dati dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Insomma, una bella gatta da pelare, per il re, la regina, tutto il Parlmento riunito in seduta plenaria e, soprattutto, le povere anguille.

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