“Addio piccolo angelo”. Il calvario di Linda, 15 anni appena, è finito nel mondo peggiore


Non ce l’ha fatta Linda Sant. Alle fine si è arresa. Se n’è andata in punta di piedi mercoledì dopo avere lottato per tre anni e mezzo contro la malattia. La sua lotta per la vita e contro la leucemia era nota anche a Papa Francesco, al quale monsignor Fausto Scapin aveva consegnato nel corso di un’udienza la lettera scritta di suo pugno da Linda Sant.Orfana da alcuni anni di papà Gabriele, come riporta Il Gazzettino,Linda era un’adolescente «vivace, sportiva e piena di vita, che ha lasciato il segno in tutti». Così la ricordano i familiari, a partire da mamma Barbara che spiegano gli amici dei Sant le ha saputo trasmettere i valori più alti, a partire dall’umanità e il rispetto. Il viaggio verso l’età adulta di Linda subì una brusca frenata tre anni fa, quando una febbriciattola persistente si rivelò la spia di una malattia tremenda come la leucemia. I tumori che colpiscono le cellule del sangue sono molto più frequenti nell’età infantile che in quella adulta. (Continua dopo la foto)



Le leucemie acute, in particolare, rappresentano oltre il 25 per cento di tutti i tumori dei bambini e si collocano quindi al primo posto. Più in dettaglio, la leucemia linfoblastica acuta rappresenta l’80 per cento di tutte le leucemie diagnosticate in bambini fino a 14 anni, mentre quella mieloide acuta rappresenta il 13 per cento.
Le leucemie croniche sono invece più tipiche dell’età adulta mentre sono rare in età pediatrica. (Continua dopo la foto)






In Italia vengono diagnosticati circa 15 nuovi casi ogni 100.000 persone l’anno (16,9 casi ogni 100.000 maschi e 12,8 ogni 100.000 femmine) che si traducono in un numero stimato di 5.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e poco meno di 3.900 tra le donne.In base ai dati AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), nel nostro Paese le forme più frequenti di leucemia sono la linfatica cronica(33,5 per cento del totale delle leucemie), la mieloide acuta (26,4 per cento), la mieloide cronica (14,1 per cento) e la linfatica acuta (9,5 per cento). (Continua dopo la foto)



 


Gran parte delle leucemie deriva da anomalie del DNA nei cromosomi o nei singoli geni, che vengono acquisite in modo casuale durante la vita.In particolare, la leucemia mieloide cronica è causata dal cosiddetto cromosoma “Philadelphia” che contiene un gene (BCR-ABL) formato dalla fusione di due porzioni di DNA che, in condizioni normali, si trovano su due cromosomi diversi, il 9 e il 22.Alcune malattie genetiche, come la sindrome di Down, sono associate a un rischio da 10 a 20 volte superiore di sviluppare una leucemia nei primi dieci anni di vita.

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