Muore di colpo a 13 anni: colpa di un’abitudine “innocua” di tutti i giovani


 

Un padre sconvolto dalla morte del figlio 13 anni racconta la sua storia affinché nessun genitore viva quel che è stato costretto a vivere lui. Il ragazzo, 13 anni appunto, è morto per via di un coagulo di sangue che si è spostato dalla sua gamba al petto. Ma da cosa era stato provocato quel coagulo? Vi sembrerà assurdo ma la verità è sconvolgente: a provocare quel coagulo erano state le bevande gassate che il ragazzo beveva assiduamente. Stephen Platt, 48 anni, teneva tra le sue braccia il figlio Lewis Albon quando il ragazzo è morto per un arresto cardiaco. L’autopsia fatta sul ragazzo ha messo in evidenza il fatto che il ragazzo fosse obeso, la sua morte è stata provocata da un insieme di fattori. Una di queste è la sua dipendenza dalle bevande gassate che, messa insieme all’ereditarietà dei coaguli di sangue, ha provocato la morte del figlio. Secondo quanto rivelato dal Daily Mail, Lewis è il più giovane morto in Inghilterra per obesità. Continua a leggere dopo la foto



Il padre del ragazzo, di Radcliff, Greater Manchester, è stremato dal lutto che l’ha colpito e ora ci tiene a raccontare la storia di suo figlio affinché nessun altro genitore provi quello che ha provato lui. “Sì, è vero, era abbastanza grosso per la sua età ma di sicuro ciò che l’ha ucciso non è il cibo. A ucciderlo, ne sono certo, sono state le bibite gassate”. In effetti il ragazzo era molto grosso per la sua età ma anche la sua corporatura è sempre stata importante. Continua a leggere dopo la foto






Era un ragazzo grosso che mangiava molto e che aveva una sorta di dipendenza dalle bevande gassate, fattori che, uniti all’ereditarietà dei coaguli di sangue, l’hanno portato a una morte prematura. Il governo inglese, negli ultimi mesi ha introdotto una tassa sulle bevande gassate affinché i consumatori si rendessero conto del pericolo dell’abuso di quelle sostanze. In particolare i bambini e i ragazzi risentono di quell’eccesso di zucchero. Continua a leggere dopo la foto



 


Anche la British Dietary Association è concorde su questo: “I soft drinks non sono affatto adatti ai bambini e ai ragazzi: sono pieni di zuccheri e fanno male. L’etichetta, per questo, dovrebbe riportare tutti i rischi associati al consumo di queste bevande”. Il ragazzo comunque soffriva anche di trombofilia, una condizione in cui il sangue si coagula con eccessiva facilità o i coaguli che si formano non si dissolvono normalmente.

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